Interviu cu autorul Dictionarului de desene animate, Daniel Valentin Simion din Italia

Un italian de origine romana a scris Dictionarul de desene animate. Este vorba despre Daniel Valentin Simion din Italia.

Cartea are 600 de pagini si contine descrieri ale productiilor de animatie.

El a renuntat la serviciu pentru a-si dedica timpul dictionarului. Cu trei ani in urma, Daniel a abandonat slujba de la departamentul de marketing al cotidianului La Repubblica. In 2000 a infiintat un site cu informatii despre desene animate.
In continuare aveti un interviu in exclusivitate cu el pentru animationmagazine.eu.

Daniel Todoran-Rares: Why did you write Wikipedia cartoons?

Daniel Valentin Simion: Ho deciso di catalogare tutti i cartoni animati fatti al mondo in questi 100 anni di storia d’animazione perchè mancava un punto di riferimento in questo fantasmagorico universo animato. Materialmente non esisteva un sito web, oppure un libro, se non di parte (ovvero solo cartoni giapponesi o solo cartoni americani) dove poter ritrovare i cartoni della nostra infanzia (ormai sono quattro generazioni che aspettano). Così, il dovere oltre che il piacere e l’onore, di farla io, la bibbia dei cartoni animati, in quanto il destino mi ha dato l’occasione di essere l’uomo giusto, al momento giusto, nel posto giusto.

I decided to catalog all cartoons made the world in the 100-year history of animation because it missing a point of reference in this phantasmagorical animated universe. Materially there a website or a book, if not part (or only Japanese cartoons or only American cartoons) where you can find the cartoons of our childhood (now four generations are waiting). Thus, the duty as well as the pleasure and honor to do it myself, the bible of the cartoons, as fate has given me the opportunity to be the right man at the right time, in the right place.

Daniel Todoran-Rares: What do you know about Romanian animation?

Daniel Valentin Simion: Essendo cresciuto in Italia ho vissuto costantemente con i cartoni animati trasmessi in questo Paese, che peraltro erano quasi tutti d’importazione americana (anni 60/70/80) e giapponese (anni 70/80/90). Nei miei brevi viaggi in Romania, quando ero ragazzo e andavo a trovare mia nonna nel periodo estivo, guardavo la televisione rumena (all’epoca c’era il comunismo di Ceausescu) ed i cartoni che venivano trasmessi erano solo Tom e Jerry e Braccio di Ferro e qualche lungometraggio classico della Disney… Di recente, ho visto che in Romania è stato recuperato molto del tempo perduto, infatti ho visto numerosi canali tematici che presentano le serie più di successo e anche vecchie glorie. Sono veramente contento per i giovani rumeni, che in questo modo, hanno la possibilità di apprendere un linguaggio animato socialmente utile. Nel mio Dizionario, infatti, è stato dato molto peso all’industria d’animazione giapponese ed americana, per un complessivo 70%, poiché alla fine solo loro i due Paesi più significativi in questa Arte, mentre il restante 30% se lo divide il resto del mondo, che, con sporadiche produzioni, hanno fatto valere le loro storie ed i loro stili. Per la Romania, sono state incorporate solamente due schede: Il racconto della giungla (1973), una co-produzione italo-rumena (Corona Cinematografica / I.F.E. – International Film Enterprise) per la regia di Gibba e Victor Antonescu; e I Tre Moschettieri (2) (1981), una produzione Anima Film Studios, per la regia di Victor Antonescu. Effettivamente, il peso dell’animazione rumena all’estero, a carattere commerciale, non è stato molto rilevante.

Having grown up in Italy I have lived continuously with the cartoons broadcast in this country, however, were almost all U.S. imports (60/70/80 years) and Japan (70/80/90 years). In my short trips to Romania, when I was a boy I visited my grandmother in the summer, watching television Romanian (then there was the communist Ceausescu) and the cartoons that were broadcast were only Tom and Jerry, Popeye and some feature classic Disney … Recently, I saw in Romania was made up a lot of lost time, in fact I saw many channels showing the series most successful and even old glories. I’m really happy for the young Romanians who have the opportunity to learn a language animated socially useful.

In my dictionary, in fact, has been given much weight to the Japanese and American animation, for a total 70%, only to end their two most important countries in this art, while the remaining 30% if it divides the rest the world, with occasional productions, submitted their stories and their styles. For Romania, have been incorporated only two cartoons: The story of the Jungle (1973), a co-production between Italy and Romania (Crown Film / IFE – International Enterprise Films) directed by Gibb and Victor Antonescu; and The Three Musketeers (2 ) (1981), Soul Film Studios production, directed by Victor Antonescu. Effectively, the weight of animation Romanian foreign commercial character, was not very significant.

Daniel Todoran-Rares: Do you have any ongoing projects now?

Daniel Valentin Simion: Il mio prossimo progetto, molto rilevante, e sempre legato al mondo dell’animazione, è la creazione di un sito web che permetterà di interagire con il Dizionario cartaceo, ovvero, su Internet verranno riportate tutte le schede presenti sul libro (ovviamente con delle limitazioni per non danneggiare la commerciabilità del Dizionario) ma con l’aggiunta della multimedialità, quindi, per ogni scheda, sarà possibile rivedere e/o scoprire nuovi cartoni animati grazie a brevi videoclip, oltre al fatto di trovare un’accurata sezione di link filtrati da noi e pertinenti al cartone che si sta esaminando (una specie di Google per i cartoni animati). Stiamo lavorando al massimo per cercare di pubblicare il sito entro la fine di questo anno.

Per quanto riguarda l’editoria cartacea, attualmente sono alla stesura di un nuovo libro dal titolo „Next Stop Japan” ed è una insolita guida turistica all’uso e alla scoperta del Giappone, con tanto di diario di viaggio in quei luoghi ambiti dai fanatici dei cartoni animati (gli Otaku). Una guida utile e forse anche indispensabile per chi si reca per la prima volta in Giappone, con la speranza di entrare in contatto con i luoghi sacri ai cartoni animati.

Ovviamente, per il futuro, se il Dizionario continua nella sua inesorabile ascesa, ci saranno nuove riedizioni con aggiornamenti ed incorporazioni di nuove schede.

My next project very important, and always linked to the world of animation, is the creation of a website that will interact with the papery Dictionary, or, on the Internet will find all the cartoons present on the book (of course with limitations not to damage the marketability of the Dictionary), but with the addition of multimedia, so for each cartoon, you can review and/or discover new cartoons through short video clips, over the finding an accurate link section filtered by us and relevant to cartoon that is being considered (a sort of Google’s cartoon). We are working than to try to publish the site by the end of this year.

As for publishing on paper, are currently writing a new book entitled „Next Stop Japan” and is an unusual tour guide, to use and discover Japan with a lot of travelogue in places such areas from fanatics cartoon (the Otaku). A useful guide and essential for those who come for the first time in Japan, hoping to get in touch with sites sacred to the cartoons.

Obviously, for the future, if the dictionary continues its inexorable rise, there will be updates with new editions and incorporations of new cartoons.

Daniel Todoran-Rares: I understand that you have a site dedicated to cartoons. Which is it? Is it only addressed to the Italian readers?

Daniel Valentin Simion: Come per il Dizionario cartaceo, il sito sarà pubblicato in lingua italiana. In fasi successive, probabilmente verrà tradotto in altre lingue (come per il Dizionario cartaceo).

As with the papery Dictionary, the website will be published in Italian.
In later steps, probably will be translated into other languages (as for the printed Dictionary).

Daniel Todoran-Rares: What is your work experience? I understand that you quit your job at the newspaper La Republic and you dedicate yourself to animation. Did you think to get involved in making animation films, as a producer, or writer? Do you have any ongoing projects now?

Daniel Valentin Simion: Dopo gli studi in ragioneria e marketing avanzato, sono diventato per passione anche un webmaster e questa professione mi ha dato lavoro presso il quotidiano „il Resto del Carlino” nella divisione pubblicitaria come responsabile commerciale advertising multimediale, in seguito sono diventato responsabile commerciale per la rubrica „Professioni & Carriere” del quotidiano „la Repubblica”, in contemporanea per il network „Kataweb” e per l’emittente „Radio Capital”.

Come si può ben vedere dal mio curriculum ero un pubblicitario e il mondo dei cartoni animati era leggermente distante dalle mie attività. Tuttavia, io e i cartoni animati abbiamo un lunghissimo feeling, che dura da oltre trentanni.

Infatti, si può dire che il mio lavoro di osservatore risale a quando avevo quattro anni, periodo di vita nel quale ho i primi ricordi di animazione. Da quella data in poi, ho sempre visto ogni singolo cartone animato andato in onda nelle tv italiane, da quelle pubbliche a quelle private, non ne ho perso uno, pertanto sono cresciuto con i cartoni animati. Da adulto non mi è stato difficile ricordare quelle che erano le mie emozioni da fanciullo, e con una professione legata al giornalismo pubblicitario, mi è stato ancora più facile indagare e catalogare quelli che erano i miei ricordi. Da una semplice passione, di un uomo normale che si limitava a guardare i cartoni animati, mi sono avvicinato sempre di più al mondo di Cartonia, e scoprire aziende, personaggi, tecniche e tutto in giro vorticoso di situazioni, mi ha entusiasmato e dato quella carica di andare avanti, per otto anni, nella stesura del primo Dizionario dei Cartoni Animati al mondo.

Nel corso di questi anni, ho avuto modo di entrare in contatto con grandi registi, grandi case di produzione, per le quali ci siamo scambiati pareri e consigli, collaborando gomito a gomito in vari progetti.

Attualmente lavoro a tempo pieno come Produttore e Capo Esecutivo del progetto „Criptonet”, inoltre sono consulente d’Animazione per alcune società. Amo la libertà del popolo americano e la determinazione del popolo giapponese, per tale motivo, mi definisco simpaticamente un „Giappomericano”. Penso di essere un uomo normale, che ha deciso di offrire il proprio intelletto e la propria professionalità, al servizio del fantasmagorico mondo dei Cartoni Animati.

After his studies in accounting and advanced marketing, I became for passion a webmaster and this profession has given me work at the newspaper „Il Resto del Carlino” in the advertising division as advertising media sales manager, later became sales manager the heading „Jobs & Careers” for the newspaper „La Repubblica”, simultaneously to the network „Kataweb” and the broadcaster „Radio Capital”.

As you can see from my CV I was a publicist and the world of cartoons was slightly away from my business.

However, I have a long and cartoons feeling that lasts for more than thirty years.
Indeed, one can say that my work as an observer goes back to when I was four years, a period of life where I remember the first animation. From that day onwards, I have seen every single cartoon aired on Italian TV, from public to private, I have not lost one, so I grew up with cartoons. As an adult I was not hard to remember that those were my feelings as a child, and a profession related to advertising journalism I was even easier to investigate and categorize those were my memories. From a simple passion, of a normal man who limited watch cartoons, I approached more and more to the world of Cartonia, and find companies, people, techniques and everything swirling around situations, I was excited and give the charge to go the writhing for eight years, in preparation of the first Dictionary of Cartoons in the world.

During these years, I was able to get in touch with great directors, big studios, where we exchanged opinions and advice, working together on various projects.

I currently work full time as Chief Executive and Producer of the project „Criptonet” are also some entertainment consultant company. I love the freedom of the American people and the determination of the Japanese people for that reason, I affectionately call a „Japamerican”. I think I am a normal man, who has decided to offer his intellect and professionalism in the service of the phantasmagoric world of cartoons.

Daniel Todoran-Rares: Tell me a few words about Italian animation? How is the Italian animation industry developing?

Daniel Valentin Simion: Distinguiamo l’animazione italiana intesa come produzione e quella intesa come trasmissione.

 

Attualmente l’animazione italiana intesa come produzione è fiorente, da ormai dieci anni a questa parte; infatti, nel suo passato ha brillato negli anni 60 grazie ai lungometraggi di Bruno Bozzetto ed ai Caroselli pubblicitari che andavano in onda sulla nascente RAI, poi, però, ha subito l’invasione schiacciante dei cartoni animati americani e poi quelli dei giapponesi, così, l’animazione italiana negli anni 70/80/90 è letteralmente svanita, e quello che ne rimaneva, si era rifugiata nel mondo della pubblicità televisiva.

La ripresa dell’animazione italiana è iniziata con il nuovo millennio, grazie a piccoli contributi da parte di RAI a favore di piccole case di animazione italiane, le quali, grazie anche alle nuove tecnologie di fare cartoni animati (vedi Flash e/o CGI) hanno saputo mettersi sul mercato e riempire il palinsesto richiesto dalla TV italiana. Questo modo di operare per i produttori è per gli addetti al palinsesto è risultato più economico che importare dall’estero ulteriori e nuovi cartoni animati, da un lato ha aggravato la già pesante crisi produttiva dei giapponesi e degli americani, ma dall’altro lato ha fatto risorgere l’animazione italiana, la quale, rimane sempre e comunque di scarso livello qualitativo e morale. Inoltre, per gli italiani il fatto di co-produrre, spesso e volentieri con i francesi, fa si che si perdano delle grandissime risorse che in Italia ci sono, ma non vengono valorizzate, anzi, spesso e volentieri vengono regalate o perse inutilmente. In Italia, per fare un esempio numerico sull’attuale situazione, nell’ultimo anno trascorso, sono stati investiti in produzione 64 milioni di euro in tutto il settore animazione. Questa cifra, paragonata ai 200 milioni di dollari un singolo film di casa Disney, oppure, ai 9 milioni di euro spesi per fare una sola una serie di Gundam, fa riflette sul peso qualitativo e produttivo dell’animazione italiana.

Mentre l’animazione intesa come trasmissione, ovvero quello che passa nelle nostre tv è una medaglia con un lato positivo che per certi versi sta migliorando la programmazione, in quanto gli addetti ai palinsesti stanno riproponendo anche „vecchie” serie che hanno fatto la storia e la qualità dei cartoni animati (prevalentemente giapponesi e questo è un errore, perchè anche le „vecchie” serie americane meritano, tuttavia, pare sia una moda seguire solo ed esclusivamente gli Anime); mentre il lato negativo invece è che gli editori di canali tv, stanno strumentalizzando i cartoni animati ed in questa Arte ci vedono solo del business, dunque, i cartoni animati „belli” passano solo su tv a pagamento, mentre sulla tv pubblica è palesemente voluto un calo di qualità dei programmi e del minutaggio per far si che la gente emigri nelle tv a pagamento. Alla fine, gli affari sono affari.


Distinguish Italian animation was produced and transmitted.Currently seen as the Italian animation production is flourishing, almost ten years now; in fact, has shone in his past 60 years thanks to films by Bruno Bozzetto and the Carousels advertising aired on RAI nascent, but then, even, has been the overwhelming invasion of American cartoons and then the Japanese anime, so the Italian animation over the years 70/80/90 literally vanished, and what was left, had taken refuge in the world of television advertising.The revival of Italian started the new millennium, thanks to small contributions from RAI Italian at small animation houses, which, thanks to new technologies to make cartoons (see Flash and/or CGI) were able put on the market and fill the minutes required by Italian TV. This mode of operation for the producers and workers to schedule was cheaper than importing more from abroad and new cartoons, from one side as aggravated the already heavy production crisis of the Japanese and Americans, but on the other side has resurrected Italian animation, which remains always of poor quality and morale. Moreover, for the Italians because co-produce, more often with the French, means that you lose the huge resources in Italy are there, but are not valued, indeed, more often given away or are lost unnecessarily. In Italy, for example the current situation, the last year, were invested 64 million euros in production throughout the animation industry. This money, compared to $ 200 million in a single Disney movie, or, to 9 million euros spent to make only one a Gundam series, it reflects the weight and quality of Italian production.While the animation seen as transmission, or what goes on in our TV is a coin with an upside that in some ways is improving the programming, as workers to schedules are also proposing „old” series that made history and the quality of cartoons (mostly Japanese, and this is a mistake, because even the „old” American series deserve, however, seems to be a trend, follow exclusively the anime) but the downside is that the editors of TV channels , are exploiting the cartoons and in this Art we see only the business, then, the cartoons „beautiful” show only on pay TV, while on public TV is clearly wanted a decrease the quality of programs, to is that people emigrate in pay TV. In the end, business is business.

Daniel Todoran-Rares: Are you interest in coming to the International Animation Festival in Bucharest, Animest?

Daniel Valentin Simion: Sinceramente non conoscevo questo Festival, ed ho piacere nel sapere che anche in Romania si omaggia l’ottava arte con eventi importanti; se in un futuro mi capiterà di ricevere un invito, penso che parteciperò molto volentieri. Io di solito partecipo attivamente con LC&G (Lucca Comics & Games) la più importante kermesse italiana dedicata ai cartoni animati e fumetti. Anche quest’anno sarò presente con un simpatico quiz legato alla cultura animata. Inoltre, in passato, ho collaborato attivamente il direttore artistico Alfio Bastiancich per il Cartoon on the Bay, la rassegna internazionale ideata da Rai Trade. Mentre all’estero le altre fiere e festival a cui partecipo come osservatore sono il Comicon di San Diego e il TAF (Tokyo Anime Fair) di Tokyo.

I honestly did not know this festival, and I have pleasure in knowing that even in Romania make homage the eighth art with important events, in the future, if I happen to receive an invitation, I think that I will participate willingly. I usually participate actively with LC&G (Lucca Comics & Games) the most important Italian event dedicated to cartoons and comics. Also this year I will be present to LC&G with a quiz related to animated culture. Moreover, in the past, I worked with art director Alfio Batiancich for the Cartoon on the Bay. While other fairs and festivals in which I participate as an observer are the San Diego Comicon and TAF (Tokyo Anime Fair) in Tokyo.

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